Mentre a tutti sono note le qualità e i difetti dei materiali da costruzione tradizionali, dal laterizio all’acciaio, al vetro, molto meno note sono le caratteristiche del polistirene espanso (EPS), straordinario materiale che “solo” da un quarantennio viene utilizzato nelle costruzioni.
E’ dunque opportuno ed utile esporre alcune di queste caratteristiche e diffondere la sua conoscenza allo scopo di sfruttare le sue proprietà e consentirne un impiego consapevole e corretto.
MASSA VOLUMICA
La massa volumica, o peso specifico, è la prima delle caratteristiche fisiche dell’EPS da considerare perché è in funzione di essa che variano tutte le altre qualità. La massa dell’EPS dei componenti PLASTBAU va da 22 a 30 kg/m3 e questo valore è più del doppio di quello della gran parte dell’EPS che si adopera di consueto in edilizia: da quello in blocchi inserito sopra le predalles in calcestruzzo per fare i solai, a quello in lastre interposto nell’intercapedine dei tamponamenti a cassa vuota.
POTERE TERMOISOLANTE
Il potere termoisolante è misurato dal coefficiente di conducibilità termica, indicato di solito dalla lettera l, e la sua unità di misura è W/mh°C. Il l dell’EPS usato nei componenti PLASTBAU oscilla tra 0,027 e 0,031 e le norme UNI 7357-74 impongono di assumere nei calcoli il valore di 0,030.
QUALITA’ CHIMICHE
L’EPS è assolutamente stabile nei confronti dei materiali da costruzione consueti come cemento, calce e gesso. L’EPS è ancora stabile, a soluzioni acquose di acidi (35% di HCl; 50% di HNO3; 95% di H2SO4), di alcali (idrato sodico, idrato potassico, acqua ammoniacale) e di alcoli (metilico ed etilico); è stabile ancora al bitume e a masse bitumose a base acquosa.
QUALITA’ BIOLOGICHE
L’EPS non può costituire il nutrimento o il terreno di coltura per microorganismi, non produce muffa e non tende a putrefarsi..
AGENTI ATMOSFERICI, RADIAZIONI E TEMPERATURA
L’esposizione prolungata dell’EPS ai raggi del sole, ricchi di radiazioni UV, provoca un ingiallimento e un infragilimento, dapprima della superficie esposta e poi di tutto il corpo del materiale. Quanto detto vale anche per i raggi Rontgen, i raggi gamma e per tutti i raggi ricchi di energia.
Nel campo delle costruzioni interessano solo i raggi UV nel caso di esposizione all’esterno perché se, oltre ai raggi UV, intervengono pioggia, grandine o vento, l’azione meccanica di questi produce l’erosione dell’EPS; per questo è necessario realizzare comunque una protezione, anche se essa può essere fatta con una semplice vernice. All’interno invece il problema non si pone perché l’aliquota di raggi è molto bassa. Esistono esperienze ultradecennali che dimostrano la verità di quanto affermato.
Anche l’esposizione prolungata ad una temperatura elevata, superiore ai 90°, provoca lo stesso inconveniente.
COMPORTAMENTO AL FUOCO
L’EPS, quele composto di carbonio e idrogeno, è di sua natura un materiale combustibile. Si infiamma a circa 450°C, e la fiamma si propaga poi spontaneamente se vi è sufficiente apporto di ossigeno. In edilizia si usa l’EPS a ritardata propagazione di fiamma, ottenuto con opportuni additivi, per sopperire alla natura combustibile di questo composto.
STABILITA’ NEL TEMPO E INVECCHIAMENTO
Per invecchiamento di un materiale si intende la variazione nel tempo delle sue proprietà. Se l’EPS viene adoperato conoscendo le sue proprietà, e quindi avendo tenuto presenti le limitazioni di natura chimica avanti esposte, le sue applicazioni hanno durata praticamente illimitata nel tempo, senza alterazione alcuna delle sue qualità originarie.
Quanto si sente dire circa il fenomeno di sublimazione del polistirene non è assolutamente vero. E’ però importante precisare che l’EPS impiegato deve rispondere ai requisiti di una delle quattro classi previste dalla norma UNI 7819 che richiede sia un peso specifico di almeno 15 kg/m3 sia un prodotto esente da materiali di recupero.